Amuchina introvabile? Ecco le indicazioni dell’OMS per preparare il disinfettante mani in casa
E’ allarme coronavirus, non più soltanto nella lontana Cina, non solo in Corea del Sud o a Hong Kong ma qui, in Italia. Il primi due focolai si sono accesi nel Nord Est, Veneto e Lombardia, a Codogno in provincia di Lodi e a Vo’ Euganeo nel padovano. Zone rosse fuoco chiuse in quarantena. In questi giorni il governo italiano sta discutendo sulla possibilità di dichiarare zona rossa anche il bergamasco dove i casi di contagio stanno aumentando. Ed è di queste ore la notizia di una possibile chiusura delle scuole di ogni ordine e grado su tutto il territorio nazionale fino al 15 marzo. Misure eccezionali ma necessarie data l’eccezionalità della situazione.
Cautela e prevenzione sono le parole d’ordine di questi giorni. A questo proposito, la comunicazione riguardo le norme d’igiene da seguire per evitare di correre il rischio di contagio si rincorrono. Mantenere una distanza di un metro, un metro e mezzo gli uni dagli altri, evitare i luoghi troppo affollati, rinunciare alle forme di saluto più affettuose, tipicamente italiane, come un bacio, un abbraccio o, persino una stretta di mano, starnutire o tossire in un fazzoletto usa e getta e, la regola aurea: lavarsi le mani.
Una norma di igiene tanto scontata quanto fondamentale. Ce lo dicevano le nostre nonne, ce lo ribadiscono le nostre mamme, è da sempre la prima domanda non appena si varca l’ingresso di casa “Le hai lavate le mani?” Della serie: “Mamma sono appena entrata. Dammi tempo”. Adesso, in piena emergenza, lavarsi le mani è un imperativo categorico, un mantra da ripetere fino alla sfinimento, fino a che non si trasformi in azione quotidiana reiterata.
Se lavarsi le mani è da sempre una buona abitudine, adesso sembrerebbe aver acquisito una funzione quasi salvifica. E cosa si fa quando non è possibile lavarsi le mani? La soluzione è avere a disposizione un buon disinfettante mani da usare al bisogno. Ed è proprio su questo fronte che nelle ultime settimane sono iniziati i problemi. Amuchina sold out o reperibile solo online ma a prezzi astronomici. E allora che si fa? La risposta sta nell’homemade, nel fare a casa propria il disinfettante mani così da essere autosufficienti e igienizzati.
La ricetta dell’OMS
In questa fase di paure vere e presunte la rete è stata bombardata di notizie che suggerivano a improvvisati piccoli chimici il modo per produrre il disinfettante mani fai da te. Molte di queste pseudo ricette si sono rivelate delle bufale, come quella di unire acqua e candeggina per creare un perfetto surrogato dell’Amuchina. Niente di più falso! Se, infatti, sia la candeggina che l’etanolo possono distruggere il virus in pochi secondi, il loro utilizzo è raccomandato solo per pulire le superfici, perché il loro effetto sull’epidermide può essere molto dannoso.
A causa del diffondersi di tutte queste fake news è intervenuta l’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità, diffondendo un comunicato in cui spiega che, sì, è possibile fabbricarsi un buon disinfettante mani fai da te ma a patto che si seguano pedissequamente queste indicazioni. La ricetta ufficiale fornita dall’OMS indica quale ingrediente di base l’alcol etilico, con concentrazione tra il 60% e l’80%. Scopriamola nel dettaglio e vediamo come poter produrre un litro di disinfettante mani secondo la ricetta dell’OMS:
833 ml di alcol etilico al 96%;
42 ml di acqua ossigenata al 3%;
15 ml di glicerina (glicerolo) al 98%;
Acqua distillata oppure bollita e raffreddata quanto basta per arrivare a 1 litro.
Un vota mescolati gli ingredienti, con un cucchiaio di plastica, metallo e legno, possono essere messi in un contenitore sia in plastica che in vetro. Il contenitore deve essere riposto in un luogo fresco e asciutto e al riparo da fonti di calore per 72 ore prima dell’uso in modo da non minarne l’efficacia.
Diffidate dalle imitazioni, questa è l’unica ricetta ufficiale per preparare un efficace disinfettante mani homemade.